
Tal día como hoy, hace un año, el abuelo de Diego, mi padre, nos dejó de repente. La tristeza tan grande me impidió escribir durante todo este tiempo, y aún siendo la única certeza de la vida, es tan difícil explicar a los niños que nuestros seres queridos se van, que todos nos iremos. Quizás porqué es la única certeza que no entendemos, un dolor al que difícilmente encontramos consuelo. Y con Diego, tan imperscrutable en su percepción de las relaciones, de lo abstracto, de lo que no es visible, y también en sus sentimientos, tuvimos que navegar a vista una vez más, conscientes de que habría que contestar a preguntas que no iba a expresar.
El abuelo no fue el primero de nuestra familia que nos dejó. Dos meses antes, nuestra perra, una viejita de 14 años con al que Diego vivió desde que nació, se puso muy enferma y murió. Aunque personalmente nos hemos distanciado de temas religiosos, el colegio donde ahora estudia Diego es de orientación católica y decidimos que no haría ningún daño proponer una visión reconfortante del fin de la vida. Le enseñamos un dibujo con un maravilloso arcoíris entre las nubes y le dijimos que ella ahora estaba ahí, en el paraíso, y que, aunque no la viéramos, cada vez que pensaríamos en ella, ella estaría en nuestro corazón. Aunque no sabíamos hasta que punto Diego lo había entendido, aceptó esa repentina ausencia. Y como muchas veces pasa con los animales, que te ayudan de forma discreta, ella nos ayudó a afrontar con Diego la pérdida de una persona.
No fue hasta que también se fue nuestro otro perro, algunas semanas después, cuando nos dimos cuenta de que Diego tenía en su mente mucho más de lo que podía expresar con palabras. Fuimos a la montaña y nos despedimos ahí de nuestro amigo de cuatro patas como habíamos hecho con la perrina. Y en ese lugar tan maravilloso, mientras observábamos abrazados como sus cenizas volaban en el viento, Diego dijo: «ahora también está en el Paraíso y los dos pasean con el abuelo».
*******************************************************
Esattamente un anno fa, il nonno di Diego, mio padre, ci ha lasciati improvisamente, e l’ enorme tristezza per la sua perdita mi ha impedito di scrivere in tutto questo tempo. Pur essendo l’unica certezza nella vita, è così difficile spiegare ai bambini che i nostri cari se ne vanno, che ce ne andremo tutti. Forse perché è l’unica certezza che non comprendiamo, un dolore che difficilmente trova consolazione. E con Diego, così imperscrutabile nella sua percezione delle relazioni umane, dell’astratto, del non visibile, e anche nei suoi sentimenti, abbiamo dovuto navigare ancora una volta a vista, consapevoli che avremmo dovuto rispondere a domande che non avrebbe espresso.
Il nonno non è stato il primo della nostra famiglia a lasciarci. Due mesi prima, la nostra anziana cagnolina, con cui Diego viveva da quando è nato, si è ammalata ed é morta. Nonostante a livello personale non siamo molto vicini alle questioni religiose, la scuola dove Diego ora studia è di orientamento cattolico e abbiamo deciso che non avrebbe fatto danno proporre una visione confortante della fine della vita. Gli abbiamo mostrato un disegno con un meraviglioso arcobaleno tra le nuvole e gli abbiamo detto che ora era lì, in paradiso, e che, anche se non potevamo vederla, ogni volta che avessimo pensato a lei, sarebbe stata con noi, nel nostro cuore. Anche se non sapevamo fino a che punto Diego avesse capito, accettò quell’improvvisa assenza. E come spesso accade con gli animali, che ti aiutano in modo discreto, lei ci ha aiutato ad affrontare con Diego la perdita di una persona.
Non è stato fino a quando anche l’altro nostro cane se ne è andato poche settimane dopo che ci siamo resi conto che Diego aveva nella sua mente molto più di quanto potesse esprimere a parole. Siamo andati in montagna e abbiamo salutato il nostro amico a quattro zampe come avevamo fatto con la prima. E in quel posto meraviglioso, mentre contemplavamo abbracciati le sue ceneri volare con il vento, Diego ha detto: “ora è anche lui in Paradiso e insieme passeggiano con il nonno”.