Cuando mirè a mi hijo en los ojos por primera vez, sentì miedo de no estar a la altura. Nunca he sido muy buena es eso de vivir en el presente, y cuando oí su primer llanto me diò por preocuparme de la adolescencia, de las drogas, del alcohol…Me llamè tonta a mi misma y decidì que me preocuparía de eso en su momento…que ahora lo ùnico que tenìa que hacer era darle una infancia feliz.
Eso no serìa difícil. A su padre y a mi nos gustan las cosas que les encantan a los niños: el campo, los animales, los perros, los caballos, los viajes, las acampadas…vamos que darle una infancia feliz no tendrìa mayores complicaciones por lo menos durante los primeros 8 años de vida. Echè los fantasmas e intentè preocuparme solo de darle el pecho, de manenerle en salud y de hacerle reír.
El autismo nos arrojò igual que un tsunami tan solo 20 meses despuès. Han pasado casi tres años del dìa en el que fuimos catapultados, sin que lo quisièsemos y sin entrenar, en una carrera de montaña cuesta arriba que es a la vez un maratòn y una contrarreloj. Y cuya meta se mueve cada día.
Esta es la historia de nuestra carrera. A pesar de los obstaculos, de los miedos y de los (muchos) malos momentos, esta es, sobre todo, una historia de esperanza.
**********
Quando guardai mio figlio negli occhi per la prima volta, ebbi paura di non essere all’altezza. Non sono mai stata molto brava nell’arte di vivere il presente, e perciò quando sentii il suo primo pianto cominciai a preoccuparmi per adolescenza, per le droghe, per l’alcool…Mi diedi della stupida e decisi che quei problemi potevano aspettare. Adesso dovevo solo assicurargli un’infanzia felice.
Non sarebbe stato così difficile: a me e a suo padre piacciono le cose che di solito fanno impazzire i bambini: la campagna, gli animali, i cani, i cavalli, i viaggi, le vacanze in campeggio…Insomma, renderlo felice non sarebbe stato troppo complicato, per lo meno nei primi 8 anni di vita. Scacciai i fantasmi e mi concentrai sull’allattarlo, mantenerlo sano e farlo ridere.
L’autismo ci travolse come uno tsunami solo 20 mesi più tardi. Sono passati quasi 3 anni dal giorno in cui ci ritrovammo catapultati, senza volerlo e senza allenamento, in una corsa di montagna in salita, che è allo stesso tempo una maratona e una cronometro. E il cui traguardo si sposta ogni giorno un passo più avanti.
Questa è la storia della nostra corsa. Nonostante gli ostacoli, le paure e i (molti) momenti di sconforto, questa è, soprattutto, una storia di speranza.
Me gusta esto:
Me gusta Cargando...